La musica


Un Sabato sera andammo a Savona, suonavano gli Skatalites, uno dei primi gruppi Ska Giamaicani. Eravamo tutti eccitati e non stavamo più nella pelle. La serata iniziò piuttosto presto, ci incontrammo ad Alessandria, anticipando l'orario classico delle nove di sera, nel quale usavamo per le partenze di queste occasioni, e ci vedemmo per l'aperitivo. Eravamo pressapoco sette o otto persone, tra Skin e  Ultrà Grigi. Sette o otto vandali erano piuttosto ingombranti, per le vie del centro di Alessandria, e dentro i bar lo eravamo ancora di più. L'allegria aumentava di boccale di birra in boccale, non ci credevamo, da li a poco avremmo rivisto i Re della musi Ska, quelli che cantavano e suonavano in modo meraviglioso, che quando erano giovani, inneggiavano alla indipendenza della Giamaica, e lo facevano con una musica nuova,  erano stati la colonna sonora dei cambiamenti del loro paese, portatori di una cultura ribelle, nella Inghilterra razzista degli anni 60,  insieme a due altri Re dello Ska, ossia i signori Laurel Aiktken, e Desmnd Dekker. Noi Skin della S.H.AR.P e tutti i ragazzi che avevano la nostra stessa attitudine, ci sentivamo il proseguimento di una storia che era iniziata in  Inghilterra, negli anni delle contestazioni giovanili, da ragazzi giamaicani, e Inglesi bianchi, che si rasavano la testa, e mettevano i boots perché dicevano di essere della classe operaia, ragazzi che andavano allo stadio, e alla sera si trovavano nei Club a ballare la musica dei neri, di chi portava via il “lavoro”, e recava disturbo, e caos, nella “pacifica”, bianca, e colonizzatrice Inghilterra. Noi ci sentivamo partecipi di questa cultura antirazzista, e di strada, che nonostante aveva avuto contro la stampa, il perbenismo di sinistra, e esperti manipolatori di estrema destra, nonostante non era mai stata aiutata da nessuno, se non dalla gente della strada, dopo 35 anni, la nostra storia, la nostra cultura, non era ancora finita.